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martedì 11 gennaio 2011

INCONTRO CON I PROGETTISTI DEL PIANO E CON L'AMMINISTRAZIONE

E' il primo degli incontri aperti alle associazioni della città, per raccogliere contributi alla formazione del PUG.
Noi abbiamo letto e consegnato un documento che rappresenta la nostra disponibilità alla collaborazione per agevolare l'attuazione del programma di partecipazione, anche attraverso questo blog.
di seguito il testo dell'intervento.

CONTRIBUTO ALLA FORMAZIONE DEL PUG – BARLETTA

Proponente: Associazione Giovani Architetti della Provincia di Barletta Andria Trani – AGABAT

Illustrissimi progettisti,

oggi siamo chiamati a dare il nostro contributo alla formazione del Piano.

Ed è da questo che vorremmo partire, da un contributo, propositivo, costruttivo e non polemico.

Ma è necessario non tacere sulla situazione urbanistica della città!

La città in crisi, è una crisi derivata da un’inadeguatezza dell’attuale strumento, perché vecchio di quarant’anni, dalle continue varianti ma anche perché la sua revisione ai sensi della L.R. 56/80 giunge a noi solo nel 2003.

E rischia di essere vecchio rispetto alla L.R. 20/2001 perché oggi è 9 dicembre 2010.

La città è in crisi ed è sotto gli occhi di tutti:

il traffico è traboccante, c’è carenza di parcheggi, i servizi sono accentrati nella città vecchia, l’indice di affollamento è gravato dal pendolarismo periferia - città, e tanto altro ancora.

Ma peggio di tutto è l’assenza degli attrattori che possano fare di questo agglomerato urbano una vera città.

Manca la qualità architettonica, mancano gli spazi aggregativi, l’architettura sociale (fatta eccezione delle chiese e dei loro oratori), gli spazi per la cultura, per l’arte, per lo spettacolo.

E crediamo che queste carenze non possano essere soddisfatte solo da una sistemazione dell’area dell’ex distilleria o dalla realizzazione di un parco sulla litoranea di ponente, fermo restando l’importanza e l’improcastinabilità di questi interventi.

Ora crediamo che l’immagine della nuova Barletta, attraverso il PUG, debba emergere partendo innanzitutto dai vuoti, dall’architettura sociale e dalle infrastrutture per poi generare le direttrici di riqualificazione dell’abitato, con particolare attenzione alle aree industriali dimesse (ex cartiera, ex nuova distilleria, mercato ortofrutticolo, ex turi etc. etc.) disegnando dei comparti destinati alla rigenerazione urbana con le STU o altri strumenti che dovranno garantire non solo il soddisfacimento degli standard, ma che restituiscano alla città quegli spazi o volumi necessari per la crescita culturale e sociale degli abitanti.

Pensiamo alla opportunità di una Fiera, ad auditorium, musei d’arte contemporanea, a parchi acquatici, a centri direzionali…

Ed in questo c’è la volontà e l’aiuto della Regione Puglia:

Alla base dei programmi regionali vi sono le tre parole-chiave che ricorrono: integrazione, sostenibilità ambientale e partecipazione degli abitanti.

La rigenerazione è intesa come intervento integrato, che coinvolge non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli sociali ed economici del degrado urbano.

La riflessione e il lavoro sulla città deve ripartire dall’insieme dei vuoti urbani, da non intendere solo come buchi da riempire ma come luoghi atti a generare le direttrici di riqualificazione dell’abitato.

L’esempio di come la città di bari si è estesa nel territorio dovrebbe farci riflettere per comprendere meglio quanto una città senza adeguati servizi e infrastrutture faccia vivere in una continua condizione di carenza e inadeguatezza tutti i suoi abitanti.

Barletta è una città sul mare, ma che al mare ancora rivolge le spalle. È molto importante invece pensarla come una città in simbiosi con il mare. Certamente avrete visto barletta dal porto! Essa appare come un accumulo di case senza ordine, cresciute spontanee come la gramigna in un orto. Certamente avrete osservato barletta da ponente nel punto estremo in cui la strada si interrompe! E’ singolare l’impalcato della cementeria quanto spicca sull’agglomerato.

Ma il fascino industriale che questa città ha vissuto nella sua storia è da intendersi un patrimonio inestimabile e va preservato, non distrutto per lasciare spazio a nuovi condomini che seppure ben costruiti saranno sempre chiusi nell’anonimato delle residenze private.

Ø La cementeria è oramai un riferimento:

A Duisburg, l’ex ferriera Meiderich è diventata un parco per il tempo libero: il Landschaftspark, con parete per le arrampicate, cinema all’aperto, discoteca, l’ex gasometro convertito in centro per le immersioni subacquee. Proprio durante quest’anno c’è stata una mostra inserita nel calendario di eventi Ruhr 2010 che ha animato la regione della Germania nominata Capitale Europea della Cultura 2010. Quella che un tempo era la miniera di carbone più estesa d’Europa, un distretto minerario costituito da 53 città, con cinque milioni e mezzo di abitanti, oggi è teatro della riuscita riconversione delle fabbriche in luoghi d’arte. A bruciare non è più il carbone, ma la cultura.

Qualcuno dirà che qui siamo a barletta e non in germania?

Noi rispondiamo che siamo in una regione ricchissima che vive in questo momento storico un’attenzione senza precedenti, le nostre città pugliesi sono amate e apprezzate per la gastronomia, per l’architettura e per l’arte (da non confondere con la produzione edilizia degli ultimi 50 anni!).

De nittis è insieme a Boldini un artista amatissimo all’estero e conosciuto ed è ora in mostra a Parigi grazie al lavoro di Emanuela Angiuli che ha anche restituito al museo d’arte cittadino luoghi piu’ consoni nel castello. Ma durante questi anni è stato inestimabile il lavoro fatto sull’arte contemporanea da un’altra barlettana Giusy Caroppo che con Achille Bonito Oliva ha animato un progetto di una forza formidabile che ha fatto conoscere l’arte nei castelli di puglia in tutta europa: “intramenia extra art”.

Allora perché non pensare alla cartiera di barletta come luogo per ospitare l’arte contemporanea di spessore Regionale?

Ha una posizione geografica invidiabile, è visibile dal mare e appare quasi incontaminata se pensata immersa in un parco cittadino al lavoro aperto verso ariscianne.

Non sono solo parole, sono realtà che possono nascere e finalmente restituire a questa città la nobiltà che merita.

Conoscerete certamente Valencia! Se no, potreste: adesso c’è un volo diretto da bari. Con questo si vuole evidenziare che Barletta non è molto distante dall’Europa dal momento che dall’aereoporto di bari, che dista solo 40 minuti, è possibile proiettarsi ovunque, e viceversa. Ci sono moltissimi voli che collegano il territorio al resto di europa, e ci sono moltissime persone che arriverebbero per ponti, weekend e vacanze a visitare i nostri territori.

Oggi si vive un turismo diverso, si direbbe puntuale, non solo estivo, fatto di spiaggie e mare ma anche di eventi culturali come mostre e concerti. Un turismo piu’ sostenibile.

Una città che organizza gli spazi pubblici in modo continuo e fluido, è una città vivibile una città in cui il senso d’orientamento dei cittadini è aiutato a superare la ripartizione stagna periferia-centro.

A questo punto, prendendo a prestito una tecnica di partecipazione, il brainstorming, vogliamo dilettarci ad elencare una serie di proposte:

Ø Puo’ essere d’aiuto riflettere un momento su l’importanza di questo e sull’importanza che l’asse Nord Sud, da progetto pilota, può rivestire per il rilancio della città. Perpendicolare all’asse ferroviario si puo’ individure un nuovo asse ideale che collega orto botanico-ex distilleria-stazione-villa stazione-piazza roma-la nuova piazza teatro (a luogo del comune?)-piazza plebiscito-ponente.

Ø La posizione del municipio appare inadeguata nel contesto urbano, potrebbe lo spostamento della sede aprire uno spazio di respiro al teatro ed offrire la possibilità di progettare una piazza con parcheggi anessi sotterranei. Sul luogo del riposizionamento del comune potrebbe essere affrontata una lunga e fruttuosa discussione sulla possibilità di ospitarlo in un edificio nel centro storico, nelle immediate vicinanze degli uffici tecnici, l’edificio dei vigili urbani, finanza e prefettura, molto vicino ai nuovi parcheggi sotterranei oppure sulle qualità aggiunta che potrebbe apportare un suo spostamento nelle periferie.

Ø Importantissimo e strategico per la sua ubicazione il vuoto urbano costituito dall’area adiacente alla ferrovia, esattamente alle spalle del complesso edilizio “la Piccola”, che si sviluppa in lunghezza; potrebbe essere sfruttato sotto quota per la creazione di parcheggi sotterranei e in superficie come parco giochi per bimbi. Non dimentichiamo che un intervento simile effettuato in città in via Chieffi, ha portato enormi giovamenti alla popolazione del quartiere.

Ø Non dovremmo tralasciare aree importanti come quella delle “casermette”, un’area strategica per la sua collocazione, vista l’ubicazione diretta sull’asse stradale che collega Barletta con Andria e la vicinanza con l’imbocco della SS 16 bis (che conduce a Trani); area strategica per l’eventuale collocazione degli uffici provinciali che così collocati non avrebbero il problema del parcheggio, vista l’area a disposizione, e risolverebbero l’eventuale problema della congestione del traffico veicolare.

Ø Ed ancora dovremmo riconsiderare l’area industriale posta verso Trani per un eventuale riconversione degli stessi edifici industriali, soprattutto quelli prossimi alla città, che potrebbero essere riconvertiti in abitazioni (come nell’area dei navigli a Milano) integrate con centri commerciali o sportivi.

Ø E perché non pensare ad un polo di attività sportive che veda, in un’area individuata nella zona industriale dimessa, la collocazione di un nuovo stadio, campi da tennis coperti e non, piscine ed altro, che avrebbero il vantaggio non creare difficoltà per i parcheggi, di ospitare eventi culturali, musicali e sportivi facilmente raggiungibile da tutte le direzioni (città vicine).

Tutti questi grandi temi in poche righe accennati potrebbero essere affrontati con piu’ complessità e piu’ approfondimento con tutti i colleghi, l’invito è quindi ad unirsi nell’associazione per lavorare su questo, offrire al comune uno studio, un carnet di progetti che si faccia carico del lavoro svolto da altri colleghi negli anni precedenti e che doverosamente superi le parti e faziosità politiche per costituirsi a parte civile, parte della città.

Il problema fondamentale di cui la città paga lo scotto è la dipendenza del tecnico dalla politica, la dipendenza del tecnico dall’impresa, di un singolo contro un’entità anche giuridica.

L’invito ad unirsi in un’associazione è un invito a non lasciarsi sfuggire questa unica e grande opportunità che abbiamo in questo momento storico: ripensare la nostra città.

Noi presentiamo oggi la nostra disponibilità a conferire un contributo all’Ufficio del Piano ed ai progettisti incaricati, dal piccolo della nostra esperienza, aprendo e mettendo in rete un Forum sotto forma di Blog, dove si raccoglieranno le idee da parte di architetti e cittadini. Vorremmo che questo diventi un documento per la redazione del PUG e forse anche un metodo di partecipazione dell’intera cittadinanza.

Grazie

Francesco Giordano, Sergio Minutiello, Angela Palmitessa, Stefania Patella

lunedì 20 dicembre 2010

CONTRIBUTO DAL COMITATO DI LOTTA "BARLETTA PROVINCIA"

Cortese Associazione Giovani Architetti della Provincia di Barletta Andria Trani – AGABAT,
desidero che mi pubblicaste nel vostro forum queste mie proposte sul nuovo PUG di Barletta a nome del Comitato di Lotta Barletta Provincia che vuol essere un modesto, ma spero anche prezioso, contibuto all'impegno da Voi profuso per questo ambizioso progetto

Distinti saluti

Prof. Vincenzo Piccialli

Complimentandomi per la Vostra lodevole iniziativa di far partecipare tutti i cittadini, oltre che gli addetti ai lavori, per contribuire fattivamente all'elaborazione del PUG di Barletta, condividendo in toto la piattaforma programmatica illustrata dalla vostra Associazione (Associazione Giovani Architetti della Provincia di Barletta Andria Trani – AGABAT) esprimo a riguardo il mio parere: Barletta urbanisticamente per me appare disordinata e caotica, violentata com'è dai passati Piani Regolatori Generali, e andrebbe in parte rifondata: per esempio troppe sono le palazzine di oltre 50 anni fa che risultano essere fatiscenti che occupano interi quartieri della Città che appaiono urbanisticamente decadenti (zone di via Milano, via Roma, vecchio ospedale, via Canosa, via Barberini e via Madonna della Croce...); il centro storico (fin dove è storico veramente?) non risulta poi ancora armoniosamente integrato con la parte moderna della città con rifacimenti improvvisati e ristrutturazioni di cattivo gusto (a tal proposito il Comune dovrebbe intervenire con contributi fattivi e riqualificanti nelle ristrutturazioni private degli edifici d'epoca, ma anche di quelli più recenti, anche nella scelta degli infissi e nelle tinte delle facciate che devono risultare omogenee), le periferie degradate, la penuria di verde pubblico, l'assenza di parcheggi e la 167 poi non ben strutturata ed organizzata …

Io avrei affidato il progetto del nuovo PUG di Barletta a un grande architetto di fama mondiale (Renzo Piano?) così come fece Papa Pio II che decise nel 1400 di rifondare Pienza in Toscana, sua città natale, affidandone il progetto al grande architetto dell'epoca, Bernardo Rossellino, con i risultati che conosciamo. Non chiamatemi visionario, ma diceva l'indimenticato e compianto mio fraterno amico, avv. Antonio Dilecce, già Presidente del Comitato di lotta Barletta Provincia, che quando ci sono in cantiere progetti ambiziosi e di così grande portata per la Città, come lo è il PUG, bisogna chiamare il meglio dei professionisti che c'è in giro, a costo di tagliare per il Comune tante spese inutili come quelle di retribuire profumatamente assessori mediocri o buoni a nulla!

Ho appreso di recente, invece, che l’Amministrazione comunale di Barletta ha affidato l’incarico dell’elaborazione del PUG al Prof. Cervini e all’ing.Fuzio, di cui non sono a conoscenza della loro fama. Prendendo atto, comunque, della scelta, credo ponderata, compiuta dall’Amministrazione del Sindaco Maffei, consiglio vivamente i progettisti e il loro staff che il PUG di Barletta intervenga a favorire lo sviluppo :

1)delle sue litoranee (levante e ponente), autentiche miniere, foriere di innumerevoli posti di lavoro a disposizione della Città, e non solo, dopo aver programmato la oramai improrogabile ed indispensabile realizzazione di idonei e moderni depuratori delle acque da situare in prossimità della foce del fiume Ofanto e dello sbocco a mare del canale Ciappetta -Camaggio (altrimenti è inutile parlare di valorizzazione turistico - ambientale della costa perché nessuno investirebbe un solo euro per alcun progetto di sviluppo su di essa);

2) del Consorzio ASI (Area Sviluppo Industriale) che spetta di diritto alla nostra Provincia, da allocare in via Andria nei pressi del polo logistico (altro che utopistica cittadella degli uffici provinciali che invece andrebbero allocati all’interno delle casermette di Barletta o all’interno del prestigioso e notevole patrimonio immobiliare di cui la Città della Disfida dispone);

3)dell'area della ex distilleria da destinare utilmente a polo universitario e culturale della "nostra" Provincia;

4)dell'area del fossato del Castello di Barletta in cui si può realizzare un'arena o un anfiteatro, come quello di Berlino (a forma di conchiglia), per lo svolgimento di spettacoli, concerti e festivals internazionali di musica e balletto da tenersi all'aperto con lo sfondo suggestivo dell'imponente maniero e del mare (dopo aver allargato e completato il fossato verso sud, arretrando la strada che costeggia il castello, verso il mare);

5) del porto di Barletta (5° porto dell'Adriatico per movimento merci) e del suo porto turistico dopo aver realizzato la diga foranea di ponente ed il dragaggio dei suoi fondali con la costruzione di una banchina passeggeri per l’attracco di navi traghetto e da crociera;

Inoltre il PUG di Barletta deve favorire:

6)la realizzazione di una metropolitana leggera di superficie su rotaia a trazione elettrica (come quella di Padova e Messina), per una efficace mobilità ecosostenibile, ripristinando la vecchia linea ferroviaria Stazione FS- Porto di Barletta e poi, percorrendo la litoranea di ponente, sino al cimitero e al nuovo ospedale di Barletta, e di lì, attraverso la linea ferroviaria esistente Barletta - Spinazzola, verso la stazione FS di Barletta centrale e la Stazione Barletta Scalo della linea del Nord Barese, per poi collegarsi a Trani ed Andria, le altre due principali Città della Provincia;

7)la costruzione di una cittadella dello sport e di un nuovo moderno stadio per Barletta.

E poi: 8) se l'intenzione del’Amministrazione di Barletta è quella di spostare in futuro, opportunamente, la Timac e la Cementeria di Barletta in una nuova zona industriale di Barletta, lontana dal centro abitato, parchè non realizzare, nelle aree attualmente occupate dalle due industrie barlettane, così come in quelle occupate dalla ex cartiera di Barletta e da alcuni capannoni industriali dismessi di via Trani, un parco divertimenti tematico, sul tipo di Gardaland, o acquatico, come il delfinario di Riccione, e un’area fieristica per mostre-mercato permanenti di prodotti eno-gastronomici e del comparto tessile- abbigliamento -calzaturiero?

Tutto questo non perdendo mai di vista il fondamentale concetto che al nuovo PUG di Barletta si conferisca un’ illuministica e lungimirante visione "artistica" e non solo tecnicistica degli interventi, che cioè già in fase progettuale e poi realizzativa di questo Piano Urbanistico Generale, ci sia una riscoperta finalmente del bello nell’urbanizzare la Città e una valorizzazione del gusto estetico nell’arredo e nel decoro urbano, aspetti di cui Barletta attualmente è carente, favorendo, insomma, la realizzazione di una sorta di “città ideale” o di “luogo dell’anima” di stampo rinascimentale (Pienza, Urbino …), ma con le intuizioni urbanistiche moderne ed avveniristiche delle odierne grandi città europee (Barcellona, Valencia, Berlino, Genova …).

Nutrendo il sottoscritto qualche perplessità sui progettisti scelti da questa Amministrazione comunale per il PUG di Barletta dovute al fatto che questi sono di origine barese, visto che finora il Capoluogo di Regione ha sempre “maltrattato” e mortificato le aspettative e le potenzialità della Città della Disfida, spero vivamente che questi, invece, così come state facendo Voi, si "innamorino" e si appassionino davvero della loro creatura che segnerà certamente l'aspetto e lo sviluppo della Città nei prossimi decenni ed oltre.

Trani, 20/12/2010 Prof. Vincenzo PICCIALLI

Segretario Amministrativo Comitato di lotta Barletta Provincia

martedì 7 dicembre 2010

REGOLE PER PARTECIPARE

OGNI ARCHITETTO E CITTADINO PUO' SUGGERIRE GLI ARGOMENTI DI CUI PARLARE E POSTARLI COME COMMENTO O INVIARLI COME E-MAIL ALL'INDIRIZZO: iofirmoperlordinebat@gmail.com
GLI ARGOMENTI SARANNO DISCUSSI E DALLE DISCUSSIONI SI TRARRANNO DELLE SINTESI DA SOTTOPORRE AL GRUPPO DEI PROGETTISTI E ALL'UFFICIO DEL PIANO.
OGNI ARCHITETTO E' CHIAMATO A DARE UN CONTRIBUTO AFFINCHE', CON LO SPIRITO COLLABORATIVO, SI COSTRUISCA INSIEME IL FUTURO DELLA CITTA'.
SONO RICHIESTE IDEE, PROGETTI, SUGGERIMENTI, CRITICHE.
NON CI SARANNO MODERAZIONI MA IL DOCUMENTO FINALE VERRA' REDATTO ESCLUDENDO TUTTE LE CONTRIBUZIONI SENZA FIRMA.
IL COMMENTO PUò ESSERE FATTO UTILIZZANDO UN ACCOUNT ANONIMO MA E' RICHIESTA LA FIRMA IN CALCE.

venerdì 26 novembre 2010

E' APERTO IL BLOG DEGLI ARCHITETTI PER IL PUG DI BARLETTA

IL BLOG E' IN CONTINUA EVOLUZIONE ED E' POSSIBILE APRIRE UN POST SCRIVENDO IL TESTO ALL'INDIRIZZO E-MAIL:
iofirmoperlordinebat@gmail.com
esso sarà pubblicato entro 24 ore