CONTRIBUTO ALLA FORMAZIONE DEL PUG – BARLETTA
Proponente: Associazione Giovani Architetti della Provincia di Barletta Andria Trani – AGABAT
Illustrissimi progettisti,
oggi siamo chiamati a dare il nostro contributo alla formazione del Piano.
Ed è da questo che vorremmo partire, da un contributo, propositivo, costruttivo e non polemico.
Ma è necessario non tacere sulla situazione urbanistica della città!
La città in crisi, è una crisi derivata da un’inadeguatezza dell’attuale strumento, perché vecchio di quarant’anni, dalle continue varianti ma anche perché la sua revisione ai sensi della L.R. 56/80 giunge a noi solo nel 2003.
E rischia di essere vecchio rispetto alla L.R. 20/2001 perché oggi è 9 dicembre 2010.
La città è in crisi ed è sotto gli occhi di tutti:
il traffico è traboccante, c’è carenza di parcheggi, i servizi sono accentrati nella città vecchia, l’indice di affollamento è gravato dal pendolarismo periferia - città, e tanto altro ancora.
Ma peggio di tutto è l’assenza degli attrattori che possano fare di questo agglomerato urbano una vera città.
Manca la qualità architettonica, mancano gli spazi aggregativi, l’architettura sociale (fatta eccezione delle chiese e dei loro oratori), gli spazi per la cultura, per l’arte, per lo spettacolo.
E crediamo che queste carenze non possano essere soddisfatte solo da una sistemazione dell’area dell’ex distilleria o dalla realizzazione di un parco sulla litoranea di ponente, fermo restando l’importanza e l’improcastinabilità di questi interventi.
Ora crediamo che l’immagine della nuova Barletta, attraverso il PUG, debba emergere partendo innanzitutto dai vuoti, dall’architettura sociale e dalle infrastrutture per poi generare le direttrici di riqualificazione dell’abitato, con particolare attenzione alle aree industriali dimesse (ex cartiera, ex nuova distilleria, mercato ortofrutticolo, ex turi etc. etc.) disegnando dei comparti destinati alla rigenerazione urbana con le STU o altri strumenti che dovranno garantire non solo il soddisfacimento degli standard, ma che restituiscano alla città quegli spazi o volumi necessari per la crescita culturale e sociale degli abitanti.
Pensiamo alla opportunità di una Fiera, ad auditorium, musei d’arte contemporanea, a parchi acquatici, a centri direzionali…
Ed in questo c’è la volontà e l’aiuto della Regione Puglia:
Alla base dei programmi regionali vi sono le tre parole-chiave che ricorrono: integrazione, sostenibilità ambientale e partecipazione degli abitanti.
La rigenerazione è intesa come intervento integrato, che coinvolge non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli sociali ed economici del degrado urbano.
La riflessione e il lavoro sulla città deve ripartire dall’insieme dei vuoti urbani, da non intendere solo come buchi da riempire ma come luoghi atti a generare le direttrici di riqualificazione dell’abitato.
L’esempio di come la città di bari si è estesa nel territorio dovrebbe farci riflettere per comprendere meglio quanto una città senza adeguati servizi e infrastrutture faccia vivere in una continua condizione di carenza e inadeguatezza tutti i suoi abitanti.
Barletta è una città sul mare, ma che al mare ancora rivolge le spalle. È molto importante invece pensarla come una città in simbiosi con il mare. Certamente avrete visto barletta dal porto! Essa appare come un accumulo di case senza ordine, cresciute spontanee come la gramigna in un orto. Certamente avrete osservato barletta da ponente nel punto estremo in cui la strada si interrompe! E’ singolare l’impalcato della cementeria quanto spicca sull’agglomerato.
Ma il fascino industriale che questa città ha vissuto nella sua storia è da intendersi un patrimonio inestimabile e va preservato, non distrutto per lasciare spazio a nuovi condomini che seppure ben costruiti saranno sempre chiusi nell’anonimato delle residenze private.
Ø La cementeria è oramai un riferimento:
A Duisburg, l’ex ferriera Meiderich è diventata un parco per il tempo libero: il Landschaftspark, con parete per le arrampicate, cinema all’aperto, discoteca, l’ex gasometro convertito in centro per le immersioni subacquee. Proprio durante quest’anno c’è stata una mostra inserita nel calendario di eventi Ruhr 2010 che ha animato la regione della Germania nominata Capitale Europea della Cultura 2010. Quella che un tempo era la miniera di carbone più estesa d’Europa, un distretto minerario costituito da 53 città, con cinque milioni e mezzo di abitanti, oggi è teatro della riuscita riconversione delle fabbriche in luoghi d’arte. A bruciare non è più il carbone, ma la cultura.
Qualcuno dirà che qui siamo a barletta e non in germania?
Noi rispondiamo che siamo in una regione ricchissima che vive in questo momento storico un’attenzione senza precedenti, le nostre città pugliesi sono amate e apprezzate per la gastronomia, per l’architettura e per l’arte (da non confondere con la produzione edilizia degli ultimi 50 anni!).
De nittis è insieme a Boldini un artista amatissimo all’estero e conosciuto ed è ora in mostra a Parigi grazie al lavoro di Emanuela Angiuli che ha anche restituito al museo d’arte cittadino luoghi piu’ consoni nel castello. Ma durante questi anni è stato inestimabile il lavoro fatto sull’arte contemporanea da un’altra barlettana Giusy Caroppo che con Achille Bonito Oliva ha animato un progetto di una forza formidabile che ha fatto conoscere l’arte nei castelli di puglia in tutta europa: “intramenia extra art”.
Allora perché non pensare alla cartiera di barletta come luogo per ospitare l’arte contemporanea di spessore Regionale?
Ha una posizione geografica invidiabile, è visibile dal mare e appare quasi incontaminata se pensata immersa in un parco cittadino al lavoro aperto verso ariscianne.
Non sono solo parole, sono realtà che possono nascere e finalmente restituire a questa città la nobiltà che merita.
Conoscerete certamente Valencia! Se no, potreste: adesso c’è un volo diretto da bari. Con questo si vuole evidenziare che Barletta non è molto distante dall’Europa dal momento che dall’aereoporto di bari, che dista solo 40 minuti, è possibile proiettarsi ovunque, e viceversa. Ci sono moltissimi voli che collegano il territorio al resto di europa, e ci sono moltissime persone che arriverebbero per ponti, weekend e vacanze a visitare i nostri territori.
Oggi si vive un turismo diverso, si direbbe puntuale, non solo estivo, fatto di spiaggie e mare ma anche di eventi culturali come mostre e concerti. Un turismo piu’ sostenibile.
Una città che organizza gli spazi pubblici in modo continuo e fluido, è una città vivibile una città in cui il senso d’orientamento dei cittadini è aiutato a superare la ripartizione stagna periferia-centro.
A questo punto, prendendo a prestito una tecnica di partecipazione, il brainstorming, vogliamo dilettarci ad elencare una serie di proposte:
Ø Puo’ essere d’aiuto riflettere un momento su l’importanza di questo e sull’importanza che l’asse Nord Sud, da progetto pilota, può rivestire per il rilancio della città. Perpendicolare all’asse ferroviario si puo’ individure un nuovo asse ideale che collega orto botanico-ex distilleria-stazione-villa stazione-piazza roma-la nuova piazza teatro (a luogo del comune?)-piazza plebiscito-ponente.
Ø La posizione del municipio appare inadeguata nel contesto urbano, potrebbe lo spostamento della sede aprire uno spazio di respiro al teatro ed offrire la possibilità di progettare una piazza con parcheggi anessi sotterranei. Sul luogo del riposizionamento del comune potrebbe essere affrontata una lunga e fruttuosa discussione sulla possibilità di ospitarlo in un edificio nel centro storico, nelle immediate vicinanze degli uffici tecnici, l’edificio dei vigili urbani, finanza e prefettura, molto vicino ai nuovi parcheggi sotterranei oppure sulle qualità aggiunta che potrebbe apportare un suo spostamento nelle periferie.
Ø Importantissimo e strategico per la sua ubicazione il vuoto urbano costituito dall’area adiacente alla ferrovia, esattamente alle spalle del complesso edilizio “la Piccola”, che si sviluppa in lunghezza; potrebbe essere sfruttato sotto quota per la creazione di parcheggi sotterranei e in superficie come parco giochi per bimbi. Non dimentichiamo che un intervento simile effettuato in città in via Chieffi, ha portato enormi giovamenti alla popolazione del quartiere.
Ø Non dovremmo tralasciare aree importanti come quella delle “casermette”, un’area strategica per la sua collocazione, vista l’ubicazione diretta sull’asse stradale che collega Barletta con Andria e la vicinanza con l’imbocco della SS 16 bis (che conduce a Trani); area strategica per l’eventuale collocazione degli uffici provinciali che così collocati non avrebbero il problema del parcheggio, vista l’area a disposizione, e risolverebbero l’eventuale problema della congestione del traffico veicolare.
Ø Ed ancora dovremmo riconsiderare l’area industriale posta verso Trani per un eventuale riconversione degli stessi edifici industriali, soprattutto quelli prossimi alla città, che potrebbero essere riconvertiti in abitazioni (come nell’area dei navigli a Milano) integrate con centri commerciali o sportivi.
Ø E perché non pensare ad un polo di attività sportive che veda, in un’area individuata nella zona industriale dimessa, la collocazione di un nuovo stadio, campi da tennis coperti e non, piscine ed altro, che avrebbero il vantaggio non creare difficoltà per i parcheggi, di ospitare eventi culturali, musicali e sportivi facilmente raggiungibile da tutte le direzioni (città vicine).
Tutti questi grandi temi in poche righe accennati potrebbero essere affrontati con piu’ complessità e piu’ approfondimento con tutti i colleghi, l’invito è quindi ad unirsi nell’associazione per lavorare su questo, offrire al comune uno studio, un carnet di progetti che si faccia carico del lavoro svolto da altri colleghi negli anni precedenti e che doverosamente superi le parti e faziosità politiche per costituirsi a parte civile, parte della città.
Il problema fondamentale di cui la città paga lo scotto è la dipendenza del tecnico dalla politica, la dipendenza del tecnico dall’impresa, di un singolo contro un’entità anche giuridica.
L’invito ad unirsi in un’associazione è un invito a non lasciarsi sfuggire questa unica e grande opportunità che abbiamo in questo momento storico: ripensare la nostra città.
Noi presentiamo oggi la nostra disponibilità a conferire un contributo all’Ufficio del Piano ed ai progettisti incaricati, dal piccolo della nostra esperienza, aprendo e mettendo in rete un Forum sotto forma di Blog, dove si raccoglieranno le idee da parte di architetti e cittadini. Vorremmo che questo diventi un documento per la redazione del PUG e forse anche un metodo di partecipazione dell’intera cittadinanza.
Grazie
Francesco Giordano, Sergio Minutiello, Angela Palmitessa, Stefania Patella